martedì 4 ottobre 2011

Reportage dal fronte… di pace!

Questi sono alcuni scatti che ho "visto" durante la marcia Perugia-Assisi di quest'anno.

È stata un'esperienza molto bella, anche se, credo, la sua bellezza sta anche nel parteciparvi una tantum: temo che potrebbe diventare un po' noiosa...

Purtroppo c'é da fare qualche appunto all'organizzazione: mancavano bagni chimici lungo il percorso (20-22 km) e quindi chi poteva si dava alla macchia; era stata segnalata la presenza di navette per chi avesse voluto (o dovuto per la stanchezza) abbandonare il corteo e, volendo essere perfetti, non avrebbe guastato qualche fontana o cisterna d'acqua lungo il percorso: credo di averne incontrata una sola: sono dovuto entrare nei bar, fare la fila, ecc...

Come al solito avrei gradito che non ci fossero bandiere e simboli politici: probabilmente non è chiaro a tutti che la pace è qualcosa che è al di sopra dei colori e delle ideologie politiche.
A proposito di politica: sono stati numerosissimi i gonfaloni dei Comuni italiani. Peccato che i politici, quelli veri, non abbiano percorso tutto il tragitto dall'inizio, ma si siano imboscati alla fine. Eggià, non si può mica fare la marcia della pace in giacca e cravatta... Viva l'Italia.



























giovedì 28 luglio 2011

Non mi fotografare!

Non riesco a capire. Davvero.
Ricordo che, fino a qualche tempo fa (prima dell'avvento del digitale e della "macchinetta al collo" come fenomeno di massa), se dicevi a un conoscente, a un amico o a un parente che volevi fargli una foto, si sarebbe messo in posa senza crearsi troppi problemi.
Perché non è più così?
Perché se vado ad un compleanno e decido di portarmi dietro la reflex o la compattina per lasciare un ricordo della festa, devo sentirmi come un ladro?
Sento dirmi "Non mi fotografare", o ancora "Non ti autorizzo a fotografarmi", "Non ti permettere" e, ultimamente, anche "Ti denuncio!".
Ma dico io... siamo impazziti?
Si ha paura di finire sui social network o chissà in quale altro posto sperduto del web a propria insaputa. È vero, il rischio c'é... ma a meno di non partecipare a qualche festino di quelli "particolari" o avere qualcosa da nascondere, non vedo proprio dove sia il problema.
Ancora di più: ho provato a fare un giro su un noto social network e, guardando nei profili sia di amici che di perfetti sconosciuti, spesso mi sono imbattuto in fotografie -autoscatti, molto spesso- che davvero dovrebbero essere tolti di mezzo. Vuoi per la qualità degli scatti, vuoi per le situazioni che ritraggono. Mi riferisco alle ormai "famose" foto fatte col telefonino di fronte allo specchio del bagno, con lo sfondo della tazza del cesso e il "muso a culo di gallina" sempre presente.
E allora dov'é il problema se andiamo insieme ad un compleanno e ti voglio scattare una foto vicino al/alla festeggiato/a?
E ancora: perché immediatamente dopo lo scatto mi devo sentir dire "vediamo la foto, se no non ti autorizzo". Autorizzi a fare cosa? Non ho mica intenzione di rivendere la tua foto a Playboy e farti passare per coniglietta! Al massimo farò stampare la foto da un service e te la darò, come si faceva una volta con i negativi.
Maledetto display della fotocamera! Lo romperò di proposito... peccato però che sono abituato a scattare guardando l'istogramma...

mercoledì 27 luglio 2011

Uno.


Che cos’é quella sensazione che si prova
quando ci si allontana dalle persone
e le si vede recedere
fino a diventare macchioline e disperdersi?
È il mondo troppo grande che ci sovrasta,
è l’addio.
Ma, intanto, ci si proietta in avanti
verso una nuova folle avventura
sotto il cielo.

Jack Kerouac